Don’t worry about the world coming to an end today. It’s already tomorrow in Australia
Charles M. Schulz
"When you think that you lost everything you find out you can always lose a little more", quando hai perso ogni cosa, puoi sempre perdere qualcosa di più, diceva Robert lo Zimmerman. Ho sempre sostenuto che le canzoni rock dicono la verità, e in una fredda sera di fine inverno devo constatare una volta di più che ho ragione. In un anno balordo in cui ho praticamente perso tutto o quasi, mia moglie riesce anche a perdermi il portafogli con dentro un sacco di contante appena prelevato e soprattutto ogni singolo documento di identità, anche la tessera Arci della Casa 139. Non posso manco guidare la macchina adesso. Vabbè, faccio mia la filosofia del grande inventore di Charlie Brown e penso che domani si chiude questo cazzuto 2009. Potrà andare peggio di così?
Penso anche che non abbiamo certo bisogno dell'ultimo dell'anno per far festa. Però quella notte ha qualcosa di magico. E' sempre come se fosse l'ultima notte del mondo. Forse perché segretamente speriamo che a mezzanotte il mondo finisca davvero, o che almeno quella notte si porti via tutte le minchiate fatte, le speranze disilluse e tutti gli incubi che ci hanno perseguitato negli ultimi 365 giorni in modo che non ritornino più. Portafogli compresi. Mai più. O forse che a mezzanotte ci venga a trovare una fatina dotata di apposita bacchetta.
Io ho sempre sognato di passare un ultimo dell'anno tutto rock'n'roll, come si usa in America. Non dico essere stati al Fillmore East quando Jimi Hendrix era sul palco, quella mezzanotte del 1969, o neanche all'Academy of Music sempre a NYC, quella sera del 1971 quando Bob Dylan fu ospite inatteso di The Band e neanche a ballare con Jake e Elwood Blues al Winterland, nel 1978, in attesa dei Grateful Dead. Però magari a tirare i palloncini a Warren Haynes mentre canta All You Need is Love, o a fare il countdown insieme a Patti Smith, quello sì. Mi sarei accontentato anche del capodanno 2004 a Chicago, con White Stripes e Flaming Lips, o meglio ancora quella mezzanotte del 1997 al Tipitina di New Orleans: una wild night, come cantava John Mellencamp.
Vado ad aspettare la mia fatina. Neanche questa notte sarà l'ultima notte del mondo. Per fortuna. O purtroppo. E non entrate nell'anno nuovo con un cuore vuoto, don't let me into this year with an empty heart. Lo ha detto Josh Ritter, e le canzoni rock dicono la verità.
Jimi Hendrix @ Fillmore East, 1969
Bob Dylan and The Band, Academy of Music, NYC 1971
Blues Brothers @ Winterland, 1978
John Mellencamp @ Tipitina, New Orleans 1997
White Strips and Flaming Lips + countdown, Chicago, 2004
Gov't Mule, NYC, 2007
Patti Smith + countdown, NYC 2008
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12 comments:
consolati, la tessera arci era in scadenza...
è vero. poi mi sono anche ricordato che avevo il passaporto e mi hanno già rifatto la patente.
che culo
E se prelevi nuovamente ti ridanno anche i soldi...rimane solo il problema del borsello nuovo
che bastardi quelli della pubblicità
adesso non possiamo più neanche dire 'ci sono cose che non si possono comprare', che subito qualche decerebrato ci aggiunge la frasettina sulla mastercard.
ma fanculo i pubblicitari
te lo dico lo stesso:
ci sono cose che non si possono comprare.
e per il nuovo decennio ti auguro che tu possa avere un sacco di cose belle che non si possono comprare:
salute
equilibrio
serenità
amicizia
stima
rispetto
simpatia
voglia di vivere,
ad esempio.
per tutto il resto..fai un po' tu.
auguri, amico.
Ma la signora Vites la si svergogna così pubblicamente ? :-)
Happy new year, my friend
Yeah, Brò... auguri a tutti
Luca da SS
Io proprio nun te capisco...
Buon anno comunque!
Buon anno a te, Paolo, e alla gente che legge e commenta su questo blog,
Pao.
fausto, aspetta che tua moglie ti perda 400 euro e ogni documento possibile.
grazie paolo, ne approffitto per linkare il tuo bel blog, auguri
Grazie a te per il link!
uffaaaaaaaaaa....ora mi è venuta una voglia pazza di Szigetttttttttt
voglia de che
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