Wednesday, February 03, 2010

The drug don't work

Stamattina era un po' più depresso del solito. Nottataccia da schifo,ieri. Allora sono sceso al negozietto all'angolo a cercarmi una bottiglia di vino rosso. Dopo aver discusso del prezzo un quarto d'ora con la signora peruviana che lo gestisce, mi sono portato via una Bonarda qualunque. Siccome i negozietti oggi non hanno più riscaldamento, probabilmente per risparmiare vista la crisi, la bottiglia era gelida, che lo sanno tutti che il vino rosso freddo fa schifo. L'ho messa a riscaldare in una pentola d'acqua, l'ho lasciata sul fuoco e sono tornato al computer, dove da ieri sera sto portando avanti una dozzina di discussioni in contemporanea per via di un mio articoletto sul "caso Morgan" (http://www.ilsussidiario.net/News/Musica/2010/2/3/SANREMO-2010-Musica-e-crack-Morgan-escluso-dal-Festival/64903/) in cui vengo bollato di essere pro-droga e soprattutto - orrore - pro-Morgan.
Così preso dalle piacevoli facezie, ho dimenticato il vino fino a quando ho sentito un botto là in cucina. Cazzo, la bottiglia. Era partito solo il tappo, per fortuna, ma adesso la Bonarda era diventata vin brulè, uno schifo. Allora l'ho messa in frigo e sono tornato al computer.
Non sono né pro-droga né pro-Morgan. Solo mi fanno sorridere tutti questi neo moralisti che si scandalizzano per il messaggio depravato lanciato dal Castoldi. Che parla, piuttosto, di depressione e di un padre morto suicida. In un mondo dove decine di milioni di persone vanno avanti grazie a medicinali anti depressivi, non mi stupisce, ma apprezzo la franchezza piuttosto, che Morgan fumi coca per tenere lontano il black dog, la depressione che annoverava fra i tanti anche gente come Winston Churchill. Così come è un dato di fatto che i migliori dischi rock si siano fatti grazie ad abbondanti dosi di droga e che gli stessi artisti, una volta smesso di drogarsi, abbiano prodotto spesso gran schifezze su vinile e su cd. La genialità si nutre della sofferenza, e la sofferenza è la nostra realtà quotidiana, artisti e non. E se Mozart fosse vissuto nel Novecento, sarebbe stato senz'altro un cocainomane. Credo.
Piuttosto mi fanno incazzare parole come queste: "Davvero può credere (Morgan) che la cocaina lenisca il mal di vivere? A cosa gli è servito il suo talento, se non sa che il corpo è un tempio da rispettare e che per sfondare la corazza di dolore che ci impedisce di entrare in contatto con la nostra anima non servono le sostanze psicotrope, ma il desiderio innato in ogni uomo di trovare un punto di equilibrio interiore, senza scappare all’inseguimento di emozioni superficiali, amori distruttivi e gesti fintamente provocatori? In un mondo di cervelli addormentati - dalla droga, dalla paura, da certa tv - la vera provocazione, oggi, consiste nel «farsi» di vita". (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41)
Vorrei tanto che il giornalista ci spiegasse di che vita lui si faccia, dove ha trovato la formula e se la posso comprare al negozietto qua all'angolo, insieme a una bottiglia di (freddo) vino rosso. E come si arriva a contatto con la nostra anima? E dove lo trovo il mio punto di equilibrio?
Siamo (sono) stanchi di super eroi che si alzano sopra le folle a dirci che siamo dei coglioni, noi depressi del cazzo (sì un po' lo sono anche io, ormai lo avrete capito). O ci dite dove si incontra la vita che vale la pena di essere vissuta, ce lo mostrate prendendoci per mano e facendoci fare amicizia con lei, "la vita" o ci lasciate alle prese con il Morgan di turno.
Intanto la mia Bonarda / brulè è diventata qualcosa di mai assaggiato prima. Non so manco se fa più schifo. Sono cose che capitano a chi non ha ancora trovato il suo punto di equilibrio. Però ho ritrovato dove avevo messo il disco dei Great Lake Swimmers e torno a sentirlo, assaggiando questo vino non identificato.
Music is my drug. Sorry.

14 comments:

Maurizio Pratelli said...

o che cazzo di bel post! questo lo lascio li a decantare come il vino buono. Però sei un killer, già era bonarda.... poi bollita e poi di nuovo ghiacciata! Cosa hai bevuto alla fine? Se l'hai bevuta davvero scrivi subito un'altro post che ne esce roba buona! ps non ascoltare in questi giorni molina&johnson!
ps io di castoldi ho scritto questa mattina e mercoledì è al sociale... Che faccio, mi faccio di vita?

Paolo Vites said...

se il cixius vedesse come tratto le bottiglie di vino non mi invita più nella blue room

vedi castoldi? io gli chiederei se gliene è rimasta un po' da fumare....

antonio lillo said...

sì anche io sono d'accordo... dopo aver letto questo ho fatto un giro su me stesso con la sedia per dare una sbirciata a libri e dischi e a occhio e croce direi che non ce n'è uno solo in questa casa di artista che non si sia fatto di qualcosa in vita, che fosse eroina o coca o acido o anfetamine o marjuana o sesso estremo o più semplicemente sigarette e vino (lo dico per mr. vites che dovrebbe mostrare un pò più di rispetto per quel che beve ma pure per il proprio corpo, nel senso che del vino andato a male ha dei brutti effetti collaterali in bagno)... ma poi, che cazzo, sono uomini! e cmq sta cosa mi pareva fosse stata superata nel lontanissimo 1967 quando paul mccartney ammise che i beatles si erano fatti di lsd! invece apriti cielo, non è cambiato nulla. gremellini si indigna e inneggia a farsi di vita come farebbe il parroco del mio comune, la gente si interroga su cosa è giusto e cosa è sbagliato, nonostante si sia rilevato (ancora prima delle dichiarazioni di morgan) che nelle fogne di milano c'è più eroina che acqua sporca, e l'auditel sale!
la verità è che morgan non ha nessuna responsabilità verso il suo pubblico, finiamola con questa storia, perchè il pubblico è molto più scafato di quel che si crede,
e questi sono problemi vecchi come il cucco. e poi mi pare mi pare che, artista o no, in italia ci sia ancora un comandamento che dice che c'è libertà di espressione.

Blue Bottazzi said...

che non lo legga l'Armadillo Bar questo post ;-)

silvano said...

Paolo, dopo Morgan un'altra rivelazione shock nel mondo della musica: Guccini ha ammesso che gli piace il vino!
A parte le battute, gran bel post Paolo, sul serio. D'accordo su tutto, la farsa dei neovergini che fanno la coda in tv per condannare la droga brutta e cattiva ha qualcosa di patetico oltre che essere tremendamente ipocrita. Un'unica obiezione al tuo post: ma cosa t'ha fatto il bonarda per trattarlo così male? D'accordo che non è di nobile stirpe, ma c'è della crudeltà e della cattiveria nel trattamento che gli hai riservato. Stay rock.
ciao, silvano.

Paolo Vites said...

in effetti se io bevo è tutta colpa di guccini che quando andavo a vederlo in concerto si scolava ogni volta due fiaschi di vino. brutto esempio.

adesso morgan per punizione è stato squalificato da sanremo, un programma che è il massimo esempio di cattiva educazione sui giovani.

bonarda? urgh...

silvano said...

Bisognava squalificare Sanremo in effetti.

sergio pasquandrea said...

pensavo che l'argomento "musicisti e droga" ormai non scandalizzasse più nemmeno le maestre di catechismo.

Fausto Leali said...

Già la croatina é un'uva strana che produce un vino che non sai bene verso quale direzione voglia andare. Ma tu con quel giro di ebollizione, alambicchi, raffreddamento ecc, cosa volevi produrre, un nuovo allucinogeno per buttare poi giù il libro rock dell'anno ?

stai diventando pericoloso :-))

PS sulla tristezza é un discorso lungo, ma adesso vado a stapparmi un grignolino del monferrato casalese....

Francis the talking mule said...

Certo che la Bonarda riscaldata è proprio da "addicted".... VITES! ESPULSO DA SANREMO!

LaFelpa said...

Sono estasiata da questo articolo e condivido. Ma come mi è capitato di vedere purtroppo si è dato troppo peso a quanto scritto, copiato e incollato, dalla magiorparte dei blog/news e giornali del nostro bel paese. Ovvero frasi belle del sentito dire. Ricordo che ciò che viene inputato a Morgan da giornali e tv è stato per ben due volte disconosciuto dallo stesso. Quindi mi sembra un dovere dare peso anche alle sue parole, dirette e non riportate che hanno ben poco echeggiato da Radio Gioventù lo scorso pomeriggio. Sembra che sia difficile staccarsi dallo stereotipo e riuscire ad ascoltare le persone per capirle e non per creare interesse generale e dare sfoggio del proprio quieto e santo vivere. Non cadiamo nella trappola mediatica del "musicista che si droga" perchè di fatto è un'informazuione sbagliata, e lo ha dimostrato appunto parlandone nella famosa intervista. Il suo passato è stato come descritto dai giornali, ma non il suo presente.
ps: non racconatre di certe cose che fai con il vino i ragazzini potrebbero emularti eleggendoti a loro idolo :-D

hazel said...

Neanche Henry Chinasky arrivava a tanto...per il resto bel post che condivido al mille per mille:-)

Anonymous said...

Grande post Paolo, voce fuori dal coro, adesso però vado a mettere nel microonde un prosecchino di valdobbiadene niente male, voglio vedere cosa succede....ciao, marcello

Gattosecco said...

C'è una cosa che mi ha lasciato perplesso nel mare di dichiarazione che ho udito: e cioè che in parecchi hanno attribuito l'uso di droghe di Morgan solo per apparire una sorta di "artista maledetto". Non gli è stato sufficiente nemmeno il dover ammettere candidamente di avere dei problemi di depressione per salvarsi dai soliti clichè di noi "capelloni drogati" (averceli i capelloni...)

E comunque ti invito a provare i verdicchi della mia regione (se ti piacciono i bianchi), ottimi da bere freddi. "Le vele" per un vino delicato e fruttato, un "Verde di Caruptae" se sei in cerca di emozioni forti (da abbinare con pesce che è anche meglio).

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