Sanremo sostiene la musica: dal festival escono canzoni che nessuno si sognerebbe di scaricare illegalmente
(spinoza.it)
Dopo decenni mi sono sciroppato una puntata - quasi - intera del festivalone, più l'ultima parte dell'ultima serata. Motivi di lavoro. Sono rimasto così stranito dal vedere e sentire che a discapito di una Commissione Artistica (artistica, capite, e commissione pure) si sia presentata davanti alla telecamere una tale sfilata di stonati. Stonati da paura. E uno di questi stonati abbia pure vinto. Non mi lamento tanto del livello compositivo dei brani, che era pure mediamente orribile. Dico la non capacità di cantare, che una Commissione Artistica dovrebbe saper valutare. E allora? Raccomandazioni, spinte e spintoni, pressioni varie, ovvio. E lo squallido incrocio di promozioni assortite a cu si è assistito tutto il tempo, tra X Factor, Amici, Rai, Mediaset e Casa Savoia. E l'orchestra finto incazzata che butta via gli spartiti per protesta quando è solo una trovata degli autori, parte del copione. E il siparietto di politici in cerca di voto poco prima di annunciare il vincitore, il momento di massimo ascolto. Fa un po' schifo, ma come diceva un leggendario quotidianista musicale ancora sulla breccia, "un buon disco si giudica dal buffet".
Ho letto anche, da parte di chi vorrebbe chiudere il festivalone - magari ci riuscisse - robe tipo "un'operazione (l'apostrofo l'ho messo io che in originale non c'era, nda) monetaria e televisiva più vicina alla 'Ndrangheta che a Woodstock". Cazzo centra Sanremo con Woodstock. A sua scusante devo dire che il personaggio poi ha aggiunto: "Nessun giornalista musicale importante, fuori da quelli italiani collusi con le compagnie discografiche, è mai andato al Festival di Sanremo". Il che è proprio vero. Io infatti non sono mai andato a Sanremo. Però i giornalisti collusi con le case discografiche si trovano anche ai concerti di Bruce Springsteen.
Allora grazie ai Calibro 35 (yessss...) ho riscoperto una canzone meravigliosa, di quando Sanremo neanche allora era Woodstock - per fortuna - ma accidenti se sapevano cantare. C'è un tipo, meglio c'era, di canzone tutta italiana che ha - aveva - una dignità pari alle migliori canzoni rock. Modugno, ovvio, un gigante. Mina, a livello di Aretha Franklin. E questo brano che i Calibro 35, una delle due loro incisioni in cui usano un cantante, avevano aggiunto come bonus alla ristampa del primo disco. Mi sbalordisco. E vado a recuperare l'originale.
Io non so se Ornella Vanoni stesse recitando una parte, mentre cantava, fingendo benissimo. Ma sembra sul punto di scoppiare in lacrime in più di una occasione. Il modo in cui si porta la mano destra, tremante, alla fronte. Il modo in cui piega leggermente il capo e chiude gli occhi. La sofferenza balza fuori da lei e sbatte violenta su chi sta guardando. E' impossibile rimanere indifferenti, anche per quella voce così esposta, così umanamente nuda mentre dispiega il suo dolore, quasi tremante anche la voce. E' dentro, la Vanoni, totalmente dentro a ciò che sta cantando. Le bellissime parole scritte da Bruno Lauzi, che solo chi ha dato tutto se stesso per amore riesce a capire, a sentire nel cuore come una lama gelida che lo sta tagliando in due. Quel sentimento di solitudine totale pur in mezzo alla folla che a volte può prendere come un assalto di panico totale. Perché è così che siamo, soli nella folla. Quel bisogno insopprimibile che l'altro, un altro, si faccia presente. Ora e adesso. Perché io non mi basto, da solo.
E le grida, qua e là, di qualche spettatore, che non riesce a contenersi. Proprio come a un concerto rock. Urla che sembrano di contestazione, ma che rappresentano invece un legame artista-spettatore che fa paura. Una performance di nudità insopportabile. E che melodia. Una melodia che apre abissi vertiginosi nelle profondità del cuore.
C'era una volta in cui ci si poteva dire orgogliosi delle canzoni italiane.
La versione dei Calibro:
Sunday, February 21, 2010
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19 comments:
Esatto stonati stonati stonati, quel che dicevo in quetsi giorni, che alemno sapessero cantare, manco quello. che pena.
bellissima versione dei calibro.
Bruno Lauzi, Mia martini, Vanoni. Stiamo parlando di un mondo delle canzone italiana, non ancora infetto dai "finti voti da casa". Mi fa più schifo l'orchestra. Ho suonato per un breve periodo nell'ambiente sanremese e devo dire che gli orchestrali sanno benissimo cosa stanno facendo e in quale ambiente sguazzano. Protestare per la qualità? Assurdo. Emanuele Filiberto è l'esatto emblema di una musica leggera italiana che ha avuto grando occasioni in questi ultimi quaranta anni, ma che ha sistematicamente bruciato talenti in nome della lotta tra discografici e talent scout.
"C'era una volta in cui ci si poteva dire orgogliosi delle canzoni italiane." Ben detto mr. Vites, ben detto. O, perlomeno, non c'era un granchè di cui vergognarsi, mentre ora c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Condivido ogni tua parola Paolo , anche se personalmente sono molto lontano dal mondo “virtuale” di sanremo , ho scelto di fermarmi agli anni 70, Beatles , Rolling Stones , Bob Dylan , e finora nessun artista è riuscito ancora a farmi pentire, comunque “saggio” stupendo , direi Super !
CONDIVIDO TUTTO. Mi sono consolato, pensando a Sanremo, con la canzone dei Calibro 35, magnifica rivisitazione. Corro subito a comprare il disco! :-)
Meravigliosa canzone, ma l'originale è di Roberto Carlos e si chiama "Sentado da beira do caminho":
http://www.youtube.com/watch?v=5FDRLXaf4gQ
(PS: non commento Sanremo perché è incommentabile.)
Anzi, no, un commento lo faccio: Belen Rodriguez (dico: Belen Rodriguez) è riuscita a cantare meglio di Toto Cutugno, che cantava tra i big (dico: tra i big).
E bravo Paolo un altro centro. Ma ascolta, il secondo disco dei calibro 35 l'ho preso ed è veramente magnifico, ma adesso mi vuoi far comprare anche il primo? non è che li produci tu di nascosto?
:-D
sergej: grazie, un'altra scoperta...
per quello che riguarda i vecchi sanremo, certo c'erano canzoni da quattro soldi anche allora, ma una canzone come Nel blu dipinto di blu, vincitrice di sanremo 1958, è una delle più grandi composizioni del 900, e non solo italiano...
anni fa "il mucchio" mise in copertina a febbraio un bel dito medio alzato.
Era dedicato a sanscemo.
Mi accodo anche quest'anno alla scelta.
Ma perche' considerarlo ancora degno di una qualsiasi nota?
mah!
perché considerarlo degno di nota? perché per cassano sono stati spese 150mila euro, per la clerici (credo) oltre 300mmila, per jennifer lopez altri 300mila... cazzo, sono soldi nostri, io non voglio che li usino per le marchette della de filippi e di costanzo
Il problema è che è nato come uno spettacolo che vuole rappresentare la buona musica italiana in un teatro... ed è diventato un format televisivo, che nasce vive e muore in tv, si ciba della spazzatura della tv, delle sue logiche d'ascolti, delle sue retoriche buoniste, dei suoi tagli di capelli imbarazzanti, del varietà di m**da, in uno spazio virtuale che manco si risconosce più.
Poi mi sconcerta non tanto chi vince, dato che una gara di canzoni è pur sempre un gioco, ma proprio la scelta a monte di chi partecipa: un esercito di raccomandati. Pochissimi ormai i musicisti veri e propri e troppi, troppi volti "televisivi". Se è vero che dal letame possono nascere i fior (es. Malika Ayane) è vero anche che se coltiviamo un prato vengono su alberi e frutti bellissimi. Coi soldi nostri!!!
"perché considerarlo degno di nota? perché per cassano sono stati spese 150mila euro, per la clerici (credo) oltre 300mmila, per jennifer lopez altri 300mila... cazzo, sono soldi nostri, io non voglio che li usino per le marchette della de filippi e di costanzo"
appunto,
e c'é bisogno che lo dicano in parecchi, anche se purtroppo quei parecchi scrivono sui blog e non vanno in televisione.
Ma cosa state dicendo ? Non fate quelli che vivono sull’isola che non c’è , gli asceti dell’antro sperduto , così gira il mondo e lo sappiamo tutti , come diceva Chuck : C'est la vie say the old folks, it goes to show you never can tell ! Intanto questo festival merdoso e precostruito ha avuto ascolti record , che è solo quello che conta davvero , la qualità delle canzoni non c’entra in questo tipo di show, (ridicola ma ben pensata la trovata degli orchestrali che buttano gli spartiti ! Ma quando mai e dove un orchestrale si sarebbe permesso di fare una cosa simile ?) Tutto quanto fa spettacolo , e nel popolo del Grande Fratello ha fatto centro ! La miseria musicale attuale è sotto gli occhi e le orecchie di tutti , ma manca la forza di reazione , manca l’ingegno , quando nascerà un’altro Dylan , un altro Lennon , un altro Richards ? Questo passa il convento , mangiamo la insipida minestra e per risollevare il morale riascoltiamo le nostre vecchie e care icone , ma vi prego , non fate paragoni con gli artisti attuali , questo sembra quello , l’altro sembra questo e via di questo passo. Quanti nuovi Beatles e Bob Dylan ci hanno proposto in questi ultimi 40 anni ? Gli artisti attuali devono mangiare tonnellate di patate per arrivare ai livelli dei nostri “vecchi” , anche noi siamo diventati vecchi e siamo rimasti ancorati al nostro mondo , mi chiedo : Siamo noi a non essere più al passo con i tempi e perciò non riusciamo a capirli ?
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I wrote the lyrics too The Caledonia Avalanche Blues which THE BEARDS then put to music it there as well as my demos and Mississippi Flood unfinished with Garth Hudson keys...
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Ciao Paolo, abuso della tua cortesia per chiederti se, quando hai un attimo, puoi passare da me. Sul post dei Pink Floyd si è accesa una discussione che è arrivata ad un punto cruciale, per il quale sarebbe interessante sentire l'opinione di un esperto.
ciao-ciao e grazie.
silvano.
non sono al vostro livello .... :-)
eccellossooo....appunto per questo ti si chiamava
;)))))))))
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