Sunday, June 06, 2010

Sunday morning music

Tra le outtake di Exile on Main Street c'è un brano straordinario, come si saranno accorti tutti quelli che le hanno ascoltate. Giustamente, di quel brano ne hanno fatto anche un bellissimo videoclip ufficiale che recupera lo spirito del Sud degli States di cui è intriso Exile. E' Following the River, straordinaria ballata country soul intrisa di umori gospel e vibrazioni black, con un Mick Jagger che quasi non riesce a raggiungere le note che vorrebbe tanto è trasportato lui stesso in quel luogo magico dove solo la grande, grandissima musica può portare. Combatte, Jagger, una battaglia fra la sua condizione limitata di essere umano e l'esplosione di bellezza cosmica che lo sta attraversando grazie alla musica che gli scorre dentro e intorno. Ma il risultato è formidabile lo stesso, forse proprio perché il cantante non riesce a esprimere totalmente quello che vorrebbe, con la sua voce. Conoscendo la meticolosità del cantante degli Stones, Following the River fu scaratata probabilmente per questo, perché non è una esecuzione tecnicamente perfetta. La domanda che ci si pone però: come diavolo gli Stones non hanno mai pensato di recuperare un pezzo di siffatta bellezza in qualche disco successivo, o come fa uno che ha scritto un tale brano, a non scriverne più di uguale portata? Una risposta, in realtà, c'è.



Nel 1993 Mick Jagger pubblicò l'unico disco veramente bello tra i suoi solisti. Si intitolava Wandering Spirit e seppure in una produzione troppo patinata, conteneva un sacco di splendide canzoni, tutte degne d finire in un grande disco degli Stones. Fra queste due bellissime ballate country soul, Wedding Gown e Hang on to me Tonight. Ricordo che comprai questo disco appena uscì e mi trovavo a Londra, non so perché lo feci, ma lo comprai. Ascoltando Following the River la prima volta mi è sembrato subito di sentire una linea melodica che già conoscevo. Poi un breve verso, "the cards are on the table". Ecco. E' stato allora che ho riconosciuto Hang on to me Tonight come la naturale evoluzione di Following the River. C'è anche lo stesso verso, "the cards are on the table". Evidentemente Mick Jagger si è portato nel cuore per vent'anni Following the River. Anche lui, dopo tutto, sapeva che vent'anni prima aveva scritto una canzone straordinaria, troppo bella per dimenticarsela. Adesso le abbiamo tutte e due, e non c'è musica della domenica mattina migliore di questa.

10 comments:

chiara said...

Splendida canzone sì, soprattutto adesso, thanks.

silvano said...

Di sconvolgente bellezza. Ma come hanno fatto a catturare così il sud degli states nel sud della francia?

Non ci sono banane, Mick Jagger resta il più grande cantante rock di sempre. C'è chi ha un'estensione superiore, chi interpreta meglio, tutto quello che volete ma il più completo e continuo è LUI.

ciao, grazie per la canzone. Niente di meglio la domenica mattina.

lillo said...

bella davvero... dai tempi in cui in un disco ci si poteva permettere di lasciare fuori un pezzo così...

Maurizio Pratelli said...

lo ripasserò by night, nel pomeriggio mi son buttato ancora sulla regina di danimarca, sempre più bella, soprattutto quando c'è il sole sopra il casco.

Laura said...

mi sono chiesta anch'io come avessero potuto cogliere quel respiro pur stando a migliaia di chilometri da lì.
e poi credo di aver capito, ascoltando 'loving cup'.
jagger e richards erano compagni di scuola, da bambini. poi le famiglie si erano allontanate. e si sono incontrati di nuovo, dieci anni più tardi, un giorno in cui richards vide che jagger, andando a scuola, aveva in mano i vinili di chuck berry e muddy waters.
ecco: due ragazzi che si ritrovano solo perché accomunati dalla stessa musica, portano con sé ovunque la stessa passione.
e riescono ad essere là dove vorrebbero, viaggiando senza muoversi, rendendo il sud della francia una periferia americana.
facendo con la musica quello che noi mortali possiamo fare solo coi sogni.

e facendoci sognare.

Paolo Vites said...

maurizio: ieri notte ho ascoltato queen of denark (l acanzone) in loop per trenta volte consecutive - adoro

silvano & laura: si chiama amore, credo, il motivo per cui sono riusciti a far ciò. è come la persona amata: anche se vive a migliaia di chilometri di distanza, è sempre con te, e nessuno la conosce meglio di te. se la ami davvero, non importa viverci accanto ongi secondo della vita

anna said...

ottima anche per il lunedì mattina

Laura said...

e, anche in quel caso, la musica unisce. come ieri sera: ascoltata al telefono, 'have i told you lately that i love you', mi ha fatto sentire a casa. in quella casa che non avrò forse mai realmente, ma che abito già da tempo.

Maurizio Pratelli said...

si si la canzone. il disco è bello tutto, ma quella canzone è da paura.

Anonymous said...

bellissima..

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