Monday, September 26, 2011
Lo spirito con la scure
La morte, a sorpresa, stamane di Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi ideatore e creatore di Tex Willer, mi ha portato di schianto a scrivere cose a cui pensavo da tempo. Nel mio percorso sempre più veloce verso la vecchiaia, rimpiango sempre di più le cose che facevano bella la mia fanciullezza. Ad esempio i fumetti, il grande amore che venne prima dell'amore totale, quello cioè per la musica. In realtà non ero un fan come lo erano tutti di Tex Willer: il mio fumetto preferito era Zagor.
Di fatto, Sergio Bonelli, che si firmava con il nome d'arte di Guido Nolitta, era stato l'ideatore di Zagor, per cui oggi diciamo che è un po' morto anche il mio eroe dei fumetti. Tex Willer mi aveva sempre annoiato: c'erano pagine e pagine di questi quattro pard seduti al saloon davanti alla usuale "montagna di patatine e bistecche" a parlare parlare: una noia mortale. Zagor era più alla mano, più semplice più affascinante, anche perché viveva dove avrei voluto vivere io, in una casa in mezzo ai boschi, e poi era un mezzo indiano e io ho sempre fatto il tifo per gli indiani. E' stato un compagno di anni: aspettare ogni mese il numero successivo era un'ansia piacevolissima. Forse perché a differenza di oggi, tra video giochi,computer e cazzi mazzi, noi avevamo solo quello, e la tv dei ragazzi mezz'ora al giorno. Ma era meglio, molto meglio. Si coltivava il gusto dell'attesa senza la pretesa di avere tutto ora e subito. Ricordo la caccia ai mitici numeri arretrati: prima di rompere ai miei genitori per avere i soldi per comprare un lp, rompevo loro per richiedere i numeri arretrati, quando non si trovavano ai mercatini improvvisati di altri ragazzini in spiaggia. Trovarne uno, di arretrato, era pura magia, una vittoria.
Oggi scopro che la collezione dei primi cento numeri originali vale cifre impossibili: ovviamente non ne è ho più manco uno. Ho smesso di comprare Zagor più o meno quando ho comprato il mio primo disco. Poi mi ero interessato a Mister No, ma per poco. Quindi a Dylan Dog, che seguii a lungo anche se non ero più un ragazzino e non era ambientato nel vecchio West, ma ho sempre avuto un debole per l'horror (di fatto, anche di Zagor le storie che mi piacevano di più erano quelle che affrontavano il mistero, storie di zombie e simili). Come mi ha detto oggi una persona parlando di Sergio Bonelli (l'intervista a questo link), i suoi personaggi erano valorosi, coraggiosi, eroi positivi che lottavano per la giustizia. Siamo cresciuti bene, noialtri, con degli ideali belli. Quelli cresciuti a Mazinga e le altre porcate giapponesi che sono arrivate negli anni successivi, non lo so.
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5 comments:
hai ragione....la cesura storica, quello spartiacque è rappresentato dall'invasione nipponica.
Da lì in poi cambiano le generazioni.
La data mi sembra sia il 1980.
Ciao, guarda che in una frase hai fatto un macello di errori :-)
"storei che mi paicevano di più erano quelel che affrotnavano"
storei
paicevano
quelel
affrotnavano
Ho letto l' intervista:
io AMO il genere western.
Ford, Hawks, Hathaway, Mann, Peckinpah, Zinneman...
Di quest' ultimo come dimenticare lo sceriffo Gary Cooper, che getta il proprio distintivo nella polvere?
E il grande John Wayne nella parte della sua vita in "Sentieri Selvaggi" di Ford?
Sublimi.
Sergio Bonelli, grazie per i tuoi eroi positivi, che siedono accanto a quelli che ho precedentemente citato.
Francesca
Ideali belli: l'amicizia e la giustizia (attraverso gustose bistecche con patatine e sane scazzottate). Bonelli ha creato Tex come Zagor... e ancora una volta qualcuno (il mio babbo) mi ha introdotto a Tex. Son molto grato al creatore e al tramite. Magari lassù scriveranno qualcosa come Ghosts riders in the sky sul premio per chi ha combattuto per il Bene. Un caro saluto, Benedetto Chieffo
opere grandissime, anchìop come te privilegiavo zagor a tex, e poi la sbandata per misterno (dovrei avere i primi 30 numeri originali da qualche parte, varranno qualcosa?) e per dylandog.
Senza dimenticare alcuni "minori" come il comandante Mark e Nathan Never.
RIP
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