C'è un mondo che sei abituato a vedere come sfondo e che invece possiede il profilo del protagonista: per vederlo sarebbe sufficiente smettere per un attimo di correre dentro se stessi.
(Davide Van De Sfroos, da Il mio nome è Herbert Fanucci)
Sono in coda,una coda numerosa che dura anche mezz'ora. Qua, al Meeting di Rimini (il cui titolo quest'anno era O protagonisti o nessuno), davanti all'ingresso della mostra "Vigilare e redimere" è sempre così. C'è un tipo, maglietta bianca con la scritta "Vale la pena" che parla con i primi della fila. Ha l'aria contenta, seppur un po' stanca. Dice che è un carcerato, ma che quei secondini che si vedono dietro di lui in divisa non sono i suoi "custodi", bensì i suoi "angeli custodi": "Hanno rinunciato alle ferie per passare una settimana qui mentre noi presentiamo questa mostra. Stanno con noi dalle 8 di mattina a mezzanotte tutti i giorni". Ha un bel sorriso questo carcerato. Il giorno dopo rivedo la sua faccia, un fotone in primo piano su Il Quotidiano del Meeting. E' abbracciato a una bella donna di colore. Scopro che quell'uomo che parlava serenamente con noi è un ergastolano condannato per omicidio. Mica bruscolini. La donna che è con lui è Vicky, una africana malata di Aids (la sua storia, insieme a quella di Rose, la donna che l'ha conosciuta, e di altre come loro, è narrata in un bel documentario che quest'anno ha vinto il premio speciale a Cannes, grazie a Spike Lee che l'ha voluto premiare a tutti i costi).Si stava lasciando morire, ma un'altra donna le ha detto che la sua malattia non vale quanto lei. Lei vale di più. Ha ripreso a vivere Vicky, adesso è lei ad aiutare e sostenere le donne malate, proprio come quell'ergostolano che in prigione ha trovato gente che gli ha fatto capire che la vita anche lì vale la pena essere vissuta: "Non vedo l'ora di tornare in carcere per raccontare tutte le cose belle che ho visto qui al Meeting", dice. Pazzia? No, perché si può vivere così, basta riconoscere che cosa siamo: gente che non si fa da sola.
Storie, queste e altre, di persone che hanno riscattato la propria vita, gente che il mondo e la società aveva gettato nella spazzatura. Alla faccia dei filosofi del nichilismo che ci dicono tutti i giorni che la vita è una sconfitta. Alla faccia dei politici e dei cervelloni che studiano riforme carcerarie e cure contro l'Aids. Quello di Vicky e dell'ergastolano è il ricordo più grande di questa estate. Li vedete nella foto qua sotto. Gente che si incontra solo qui. Non crediate a chi vi dice che è una kermesse di politici, questo Meeting. Alcuni politici c'erano, è vero, ma non se li è filati nessuno. Eravamo più interessati a Vicky e all'ergastolano. Dei protagonisti, senza dubbio, anche se non li vedrete mai in TV.
Prima di Rimini c'è stata la Liguria, la mia smalltown di Chiavari. Quest'anno però non è stato solo mare, che gli amici ci hanno fatto visitare luoghi pieni di fascino antico e di mistero. Come l'Abbazia di Borzone, inerpicata sulle montagne dietro al mare, il cui campanile è quello che resta di una fortezza bizantina costruita nel IV secolo dopo Cristo per fermare l'avanzata dei Longobardi che, sapete, erano un po' come i milanesi che d'estate sciamano quaggiù dalla Padania invadendo ogni angolo di spazio.
Più su dell'Abbazia, per strade che si inerpicano tra i boschi (due caprioli ci tagliano la strada!) tra gli alberi gli amici mi indicano alcune rocce. Su una, inequivocabile, spunta un volto umano. Dico che no, è solo uno scherzo delle rocce. Invece a vederlo da vicino si capisce che è proprio una scultura megalitica fatta da mani d'uomo, la più grande esistente in Europa su roccia. E' un volto di Cristo, tracciato dai monaci che trasformarono la fortezza bizantina in convento. Domina la vallata come a benedirla, proteggerla, e per secoli interi fu dimenticato, coperto dalla vegetazione, e riscoperto per caso solo nel 1965. Nella valle di Borzonasca, infatti, per secoli le abitazioni dei contadini scolpivano sui portoni un volto simile. Protagonisti anche loro, questi monaci.
Ne ho visti altri di posti belli questa estate, come la torre di Varigotti, che domina uno dei panorami più incantevoli al mondo. A me però bastava anche assaporare un tramonto nel silenzio del giardino di casa Tanturli, la famiglia che gentilmente ci ha ospitati (e sopportati) quasi per un mese. I tramonti qui sono così belli che non ho avuto bisogno di ascoltare manco un disco per tutto il mese:E poi altri, come questo sulla spiaggia di Sestri Levante:Dire che farei carte false per tornare a vivere in riva al mare, non è abbastanza. Sto meditando di tutto al proposito: aprire un agriturismo, un bed & breakfast, uno stabilimento balneare... Ma in fondo, come diceva quello, anche le bellezze più toccanti non sono nulla se non sono condivise con qualcuno.
Fast forward. Avete mai visto un secondino suonare il tamburello e cantare insieme ai suoi carcerati? Al Meeting abbiamo visto anche questo, in una grande festa finale l'ultima notte.Io poi ho visto e incontrato anche Lou Marini, uno dei Blues Brothers originali, con cui abbiamo presentato il fantastico disco della BB Band che uscirà a Natale. Sarà uno degli eventi dell'anno: canzoni popolari italiane, dalle Alpi alla Sicilia, arrangiate in chiave R&B. Poi ho incontrato John Waters, una delle penne più prestigiose del rock magazine irlandese Hot Press negli anni 80, ex compagno di Sinéad O'Connor, oggi columnist dell'Irish Times.Insieme abbiamo presentato un libro che ho scritto insieme ad alcuni amici. Trovate maggiori dettagli qui: www.risonanza.net oppure qui http://www.itacalibri.it/Template/detailArticoli.asp?LN=IT&IDFolder=144&IDOggetto=33322 Attenzione, questo libro è hard to handle, non è la solita sciacquetta sulla musica rock. Non so se abbiamo centrato il bersaglio in modo equilibrato, ma sicuramente, come ha detto John, "questo libro è una guida al cuore del rock".
Al Meeting ho ritrovato anche un vecchio amico, Davide Van De Sfroos. Prima di suonare davanti a circa 4mila scatenati spettatori (sembrava di essere a un concerto dei Ramones) lo abbiamo sottoposto a qualche domandina davanti a circa un migliaio di ragazzi che hanno fatto la fila per fargli anche loro qualche domanda. Nella foto qua sotto sto cercando di convincerlo a incidere un disco in dialetto genovese.Grande concerto, dicevo, con un medley incredibile: La canzone del sole / La poma / Buona domenica / Whole lotta love. Un protagonista, senza dubbio.
Ne avrei ancora da raccontare. Basta così. La vita quotidiana già reclama la sua dose di impegno super. Ieri mattina in una mattinata sola sono andato ad ascoltare il nuovo Bootleg Series di Bob Dylan (bello, bello...) e il nuovo degli Oasis (sballoso, sballoso...), mia figlia grande vuole che la iscriva a una scuola di musica, l'altra sta per cominciare la prima elementare...
Allora è così, o protagonisti, o nessuno. Buona ripresa a tutti.
Peace and rock'n'roll.
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4 comments:
Bentornato Paolo.
Volevo dirti che in queste vacanze ho imparato a farmi la barba e a fare il nodo scorsoio.
Sono pronto per il grande salto in prima.
baci
d
Vicino a Lou Marini e John Waters sembra quasi che abbia più capelli anche tu.. :-))
Just kiddin', great post!
A presto, amico mio e buona ripresa anche a te.
P.S. Ma che bella la piccola Vites!
sono stati davvero giorni in cui ho visto ardere la passione della vita negli occhi di questi uomini e di queste donne e non me li dimenticherò più.
il libro è sul comodino
Like a bird on the wire,
Like a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free.
bye
Ciao Paolo!
Ci siamo salutati al Meeting, ma non so se hai capito chi sono..
Beh, gran bell'articolo questo!
Anch'io c'ero quando i carcerati si sono messi a suonare, cantare e ballare in mezzo a una folla qi qlc migliaio di persone...cose dell'altro mondo!
Non si poteva tornare a casa senza un po di speranza in piu!
Ciao
C.
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