Wednesday, October 01, 2008

Toccato dalla grazia sulle rive del fiume rosso

Stanotte non ho dormito quasi niente. No, non era perché assillato – come mi succede quasi ogni notte – dai debiti e dalle tante bollette che faccio fatica a pagare ogni mese. Era perché mi sono messo ad ascoltare alcuni dei brani che compongono il Bootleg Series 8. Erano decenni che canzoni di Bob Dylan non mi colpivano così. Questo disco contiene alcuni dei vertici del più grande autore di canzoni rock di tutti i tempi. In particolare le due versioni di Mississippi, Marchin’ To The City, Can’t Wait e Red River Shore. Una per una, spero, le analizzerò tutte. Questa notte però mi sono fermato sulle rive del fiume rosso.

Questi brani, che appartengono alle session del disco Time Out Of Mind rivelano molti segreti, quelli di una “restless mind” alla ricerca della bellezza. Hanno spesso dei versi che poi sono stati riciclati in altre canzoni dello stesso disco, a testimonianza di come Dylan lavora alle sue canzoni, componendole, nel 1997 come nel 1966, direttamente in studio. E come sempre, è nel grande mare della tradizione americana che il musicista va a pescare.
The Red River Shore è una antica ballata che si può trovare sull’antologia Folk Songs of North America curata dal musicologo Alan Lomax. È nella sezione “The West”, in una sottosezione chiamata “Prairie Farmers”. Canzoni dei cowboy, insomma.
È una versione aggiornata di New River Shore che risale al 1910 e la cantava una certa Minta Morgan di Bells, Texas, Forse la ragazza del fiume rosso di cui canta adesso Dylan. Nel 1965 il Kingston Trio, un popolare gurppo folk, ne fece una versione. È interessante notare come il pezzo contenga i versi: “She wrote me a letter. She wrote it so kind and in that letter these words you will find. ‘Come back to me, darling, you're the one I adore. You're the one I will marry on the Red River shore’”.
She wrote me a letter. She wrote it so kind, Dylan le avrebbe inclusi nella sua Not Dark Yet sempre su TOOM.

Il pezzo è una dolcissima nenia di stile tex-mex, la musica al confine fra Texas e Messico cantata da Dylan con una intensità da brivido. Come nelle sue migliori canzoni, sei portato fuori dalla realtà contingente per addentrarti in una realtà che probabilmente neanche il cantante ha mai visto di persona ma che lui fa in modo di rendere possibile. Il Red River esiste veramente, e si trova nel Texas. È il miracolo delle migliori canzoni rock: “Tutto il mondo è contenuto in una canzone che dura tre minuti”. Greil Marcus lo ha detto, e ha ragione. Meglio ancora se la canzone di minuti ne dura più di sei, come questa.

Stamattina ho aperto il computer e ho trovato una e-mail dell’amico Giorgio Natale. Great minds think alike. Anche lui deve aver dormito poco stanotte. Le sue parole valgono le mie, anzi meglio:
“Qualcuno spegne la luce e si affida al bagliore della luna piena”, canta Dylan. Il tono è di quelli che hanno a che fare con la morte e gli angeli.
“Di tutte le belle ragazze che mi volevano una sola ne ho mai voluta e ho provato a farne mia moglie”. Subito, di schianto, ho capito che era lei: “Più vera di un gran sogno che non so dove sia finito lei era vera alla vita, era vera a me”. E non posso più sfuggire la memoria dell’unica che adorerò per sempre: “Viviamo all'ombra dei ricordi, intrappolati nelle cose, e io ho sempre cercato di non ferire nessuno, di stare lontano dal male”.
“Ma dopo aver fatto e detto tutto, io non so quale sia il punteggio, quale sia il punto, tutto quello che so è che ogni nuovo giorno senza di lei èun giorno perso”.
“E anche se sono straniero in terre sconosciute so che quello è il mio posto, girando e vagando vicino a lei. Ma quando ho provato a tornare là, per sistemare la faccenda, la gente mi guardava senza sapere di chi parlassi”.
La grazia di un incontro così non la posso ricreare io.
“Come vorrei aver passato ogni giorno della mia vita con lei!”.
E sarà che l’unica possibilità di salvezza viene da un altro mondo (“Le carte che hai in mano non valgono niente a meno che non vengano da un altro mondo” dà un altro significato, cantava nell’epocale Series of Dreams che appare in una versione alternata in questo BS); sarà la struttura melodica che ricalca perfettamente il ritornello; o sarà che, come quella, mi ha colpito dritto al cuore, ma qui c’è qualcosa di Series Of Dreams.
E finisce: "Ho sentito di un tipo vissuto tanti anni fa, un uomo capace di tanto dolore, che se qualcuno fosse morto vicino a lui sapeva come riportarlo in vita. Non so che linguaggio usasse o se queste cose succedano ancora, a volte mi sembra che nessuno mi abbia mai guardato, mai conosciuto, tranne la ragazza sulle rive del fiume rosso”.

21 comments:

Emanuele said...

Ciao Paolo, leggo sempre con interesse il tuo blog e trovo i tuoi articoli sempre molto belli, ricchi di emozioni e anima. Di solito non intervengo nei blog o nei siti, non fà parte del mio carattere, il sito di Maggie's Farm lo seguo sempre più distrattamente perchè non mi attira più sotto la nuova direzione di Tambourine/Tonino anche se lui sta facendo un buon lavoro(e poi per via dei discorsi pro/contro che sinceramente trovo inutili). Questo per dire che leggo sempre più volentieri il tuo blog. Volevo esprimere una mia piccola opinione su Mississippi, non le ho trovate particolarmente entusiasmanti, la seconda versione ha qualcosa in più ma manca un pathos strumentale, di carnalità che secondo me è presente nella versione su Love and theft; ho trovato invece molto interessante la versione di I can't wait, dove il cantato di Dylan è incredibile...Sto ascoltando anch'io in streaming il disco è devo dire che sono rimasto molto colpito dalla qualità delle canzoni...anche se il mio desiderio era ascoltare Duncan and Brady..
Comunque, secondo me il blues più carnale e con anima a livello strumentale/cantato è Cry a while, la versione live ai Grammy poi è stratosferica, una delle migliori performance che abbia mai visto negli ultimi anni..mi ricorda Howlin'Wolf.
Vabbè torno a lavorare. Puoi mandarmi il tuo indirizzo e-mail privato Paolo, volevo farti spedire il nostro disco dall'etichetta Americana. Puoi scrivermi qui: info@thebeards.it. Ciao, un abbraccio e grazie.

Anonymous said...

Yes, mi sono veramente commosso.
Siamo in quei punti dove il mistero ti tocca con un dito.
grazie ciao
Giorgio Natale /ragman

Fausto Leali said...

Quando sfiori la Bellezza, quella con la "b" maiuscola, allora le corde dell'anima vibrano all'unisono.
Questo é esattamente quello che accade quando i vertici espressivi di un artista come Dylan incontrano cuori ancora disposti ad incontrare verità e bellezza, cioé realtà, nel senso più pieno del termine.
E queste sono le emozioni che suscita la lettura di un post così (grazie Paolo e Giorgio) e l'ascolto di un Dylan così.
God bless you, Bob. May you stay forever young.

Anonymous said...

Grandioso Dylan, non ho parole.
Non vedo l'ora che mi arrivi questo BSv8.
Sono uno dei coglioni che ha comprato la versione deluxe, ma caro Paolo questi tuoi commenti mi fan credere che non potevo spendere meglio i miei pochi soldi.
Spero di incontrarti una volta e fare due parole.
per caso sarai a sentire i calexico?
Saluti e grazie per il tuo tempo.

Paolo Vites said...

coglione??? noooo... anzi perché non mi fai una copia del cd 3?? :-)

non andrò a vedere i calexico, ma mi sarebbe stato difficile riconoscere un anonymous...

Anonymous said...

Sottoscrivo Emanuele: il tuo blog è diventato il vero sito italiano di riferimento per i dylaniani.
Bellissimo anche questo articolo. Sei riusito ad accendermi l'entusiasmo e la curiosità per un cofanetto che tutto sommato non mi attirava più di tanto (e certo l'aria un po' triste che mi trasmette ultimamente Maggie's Farm non aveva aiutato).

Tommaso.

Anonymous said...

Grazie Paolo, vero come sempre, Marcello

Anonymous said...

è sempre bello vedere che lo zio Bob risveglia emozioni, davvero non vedo l'ora di mettere le mani sul volume 8... sperando che qualche anima pia faccia un upload da qualche parte del cd3....

Luca Skywalker In Festa: Bob is Back!

Anonymous said...

grazie Paolo, ho cominciato ad ascoltarlo mentre disegnavo ma non fa... per sentirne il gusto tocca chiudere gli occhi e mi risuonano dentro mille note antiche come la storia e mi appaiono facce che non dimenticherò mai... tu lo sai. Grandezza e novità disarmanti. Bob is my brother
buona giornata!

Paolo Vites said...

this is not a bob dylan website...

just some occasional talk


:-)

ciocco72 said...

occasionali? frequenti! non fare il modesto!!!
:-P
ottima recensione... io sto aspettando che arrivi il cd...

Luigi said...

Ci sono dischi capolavoro e recensioni capolavoro. i tuoi ultimi post su Dylan appartengono a questa categoria.
Volevo un tuo parere su due gruppi che ,ultimamente, mi sono piaciuti moltissimo:
Hold steady
JJ mofro

Paolo Vites said...

ciao luigi.

gli hold steady mi piacciono abbastanza, bella carica rock, voce molto springsteeniana anche se livello compositivo nella norma.

i JJ Mofro mai sentiti, adesso faccio uan ricerca

Anonymous said...

bel post
bellissimo disco

grazie

laura_caugherl

p.s. ma il post dell'inizio dell'autunno e dei concerti di dvds e elliott murphy dov'è andato? :-(

Paolo Vites said...

l'ho messo in archivio per un po' :-)

come è stato van de sfroos a castellanza? e il tu0 amico alla casa 139?

Anonymous said...

castellanza ho dovuto saltarlo...il circo invece ha spaccato alla casa, tanto che hanno proposto un bis a breve. ma intanto, se sei curioso, fatti un giro sul loro space o sul sito...(arturofiestacirco.it)

prossimi concerti: conte (se riesco con coda per calexico)- dvds allo smeraldo - sabato del tenco - capossela...full immersion fra gli italiani!

ciao

caugherlaura

(e togli dall'archivio il post...era davvero bello)

Paolo Vites said...

odio gli italiani... a parte dvds... mi sa che ci vediamo allo smeraldo allora

Anonymous said...

io non mi sento italiana, ma per fortuna o purtroppo lo sono. e nihil italiani mihi alienum esse puto...a patto che sia di qualità.

smeraldo, prima serata, quinta fila.
:-)
laura

Anonymous said...

no...TERZA!!!
:-)))
laura

Paolo Vites said...

tienimi un posto.. a noi journos di solito ci sbattono in 25esima

Anonymous said...

...ah...beh, per avere un posto in terza, un nostro amico ha staccato due ore prima dal lavoro anticipando 34,50 euro x 6 biglietti...

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