Saturday, December 12, 2009

Best of Decade 2000-2009: dal # 41 al 45

Gennaio 2000-novembre 2009: i cinquanta dischi degli anni Zero
(esclusi live, ristampe, antologie, tributi e colonne sonore)

Spiritual guidance: Claudio Magnani
Musical advisors: Rossana Savino, Diana Pizzuto

41. Josh Ritter, Hello Starling, 2003
Il nuovo Dylan? Forse lo crede Joan Baez che ha inciso un pezzo di questo splendido album, ma lui è un originale. Certo, guarda ai 60s e al Maestro (in questo disco però, non nei successivi), ma ha sufficiente carisma per giocare in proprio.
42. Beth Orton, Comfort of Strangers, 2006
La regina della folk-tronica è diventata donna (e poco dopo questo disco anche mamma). Ha eliminato certi orpelli sonori, ma le rimane la più bella voce femminile, la più intensa, del terzo millennio, e una manciata di splendide canzoni. Still the goddess.

43. Gillian Welch, Time the Revelator, 2001
Purissima – e bellissima. Come la musica che fa: I want to sing that rock and roll è una bugia, perché lei canta il folk più ortodosso e rigoroso. Ma è anche una canzone straordinaria. Come lei.

44. Steve Earle, Trascendental Blues, 2000
Anche i fuorilegge hanno un cuore. Un cuore che trascende, come il vero amore. Smesso con la droga e gli eccessi, Steve Earle fa un disco che musicalmente rimanda ai Beatles e liricamente alle pene del cuore. Trascendentale, appunto.

45. Ryan Bingham, Mescalito, 2007
Metà cowboy, metà honky tonk hero. Il Texas ritrova una voce. Produce uno che le palle le ha per davvero, l’ex Black Crowes Marc Ford, e il risultato si sente. Uno dei migliori esordio del decennio.

12 comments:

Skywalkerboh said...

Eccolo Bingham, lo aspettavo! Ho pure Beth Orton e Steve Earle, che gradisco tantissimo. Condivido a pieno il tuo giudizio su questi tre album. Gli altri 2 non li conosco, ma si va a cercarli, subito...

Paolo, continua questo gioco, su...

Spara la tua Top Ten dal 1950 al 1959, poi dal 1960 al 1969 (qui Dylan la DEVE fare da padrone, se no vengo là col cric), eccetera.

Giusto per gioco, se ti va ;-)

Luca da SS

Paolo Vites said...

amico, ci sono centinaia di libri che trattano quelle decadi... e poi, visto che erano praticamente solo dischi belli, si farebbe prima a fare una cosa tipo "i 50 dischi brutti degli anni 60 - che gli altri sono tutti belli"

:-))

Skywalkerboh said...

Ho qualcuno di quei libri, e condivido la tua impressione sulla mole di buon materiale ;-)

Luca Da SS

ciocco72 said...

ancora ottime scelte mr vites.
Josh ritter l'ho visto 5 anni fa "solo" e mi ha impressionato. Non vedo l'ora di febbraio quando ci allietera' chitarra e voce prima degli swell season.
Consiglio il blog: http://joshritterontour.blogspot.com/
ci sono molte chicche.

Anonymous said...

Paolo ma quanto suona strano "gli anni zero".
Non si potrebbe dire "noughties"?
Sai se questa parola ha un certo seguito nel giornalismo musicale americano?
Roberto

Paolo Vites said...

the noughties... a cooler way of saying 2000s. it's that decade we're in now, you know, the one between the ''tens'' and the ''nineties''.

yep, ma ormai ho quasi finito con gli anni zero...

silvano said...

Stai facendo un lavoro enciclopedico. Me li segno tutti, anche perchè tanti non li conosco. Complimenti. Io ne ho messi insieme dieci e per ora ne ho pubblicati 5. Il professionista si vede ;-D
ciao, un saluto, silvano.

Maurizio Pratelli said...

Ritter l'avevo visto aprire per d.rice, orA prima degli swell season, fantastico. Il suo live at vicar (via cicioux) con dvd è molto bello.

Anonymous said...

vado da fnac armata di mastercard & elenco appuntato sulla molenskine.

Paolo Vites said...

sei troppo rock'n'roll

Anonymous said...

paolo ma secondo te tirando le somme è migliore il decennio 90s o quello 00s ? rick

Paolo Vites said...

mah... forse meglio i 90... c'era più creatività, diversi movimenti musicali interessanti...

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