Wednesday, December 02, 2009

Best of Decade 2000-2009: dal numero undici al numero quindici

Gennaio 2000-novembre 2009: i cinquanta dischi degli anni Zero
(esclusi live, ristampe, antologie, tributi e colonne sonore)

Spiritual guidance: Claudio Magnani
Musical advisors: Rossana Savino, Diana Pizzuto

11. Queens of the Stone Age, Songs for the Deaf, 2002
Il rock del Terzo Millennio è riciclaggio del riciclaggio, White Stripes su tutti. Almeno i Queens suonano come se non dovessero insegnare niente a nessuno, ma solo per salvare se stessi. Che è quello che fa la differenza. E quando hai a bordo Dave Grohol, Mark Lanegan, Josh Homme, Dean Ween, come si fa a fare un disco brutto? Vitaminizzante.

2. North Mississippi All Stars, Shake Hand with Shorty, 2000
Gli eredi della Allman Brothers Band e dei power trio anni 60, con in più sentimento punk e anche hip-hop. Il Sud degli States risorge in tutto il suo orgoglio e potenza sonora. Blues del Terzo Millennio.

13. Gov’t Mule, The Deep End, 2001
Mostruosi. Per tecnica e sentimento. Un disco totale che passa in rassegna tutto il meglio di quanto il rock ha prodotto in quarant’anni. Warren Haynes è senza dubbio il miglior chitarrista della decade, e qui ci sono anche un sacco di grandi canzoni. Epico.



14. Black Crowes, Before the Frost, 2009
Circa un ventennio prima i Corvi Neri avevano ridato dignità e credibilità alla musica rock. Oggi tornano a rivendicare il loro ruolo di anello di congiunzione tra i 70s e l’era moderna. Biblici.

15. The Word, The Word, 2001
Metti insieme i North Mississippi All Stars, il formidabile tastierista John Medesky e l’incredibile steel guitarist Robert Randolph e avrai il più fantasmagorico disco strumentale da secoli. Blues, jazz, rock e gospel sotto la stessa bandiera: good vibrations.

14 comments:

ciocco72 said...

3 su 5 tra i miei preferiti, i BC buoni ma non da mettere cosi' in alto, The Word non li conosco rimediero'.
Ieri guardavo per trovare i MIEI 50 ... hai ragione non e' facile.
;-)

Fausto Leali said...

Tutti che continuano a commentare che 50 non é facile trovarne, ma intanto tu di roba buona ne stai mettendo su parecchia e io me la godo.
Che poi, in fondo, si tratta di 5 all'anno, mica poi tanti, non é vero? E noi, ancora più in fondo, siamo tutti degli inguarbili nostalgici, quindi la roba vecchia é sempre la migliore, ma é un concetto, seppur vero, un filo tendenzioso.

I migliori 50 per me ? Ah, non lo so, io sono ignorante, ma intanto mi gusto questo Bignami della musica moderna.

Thanks for your efforts, anyway.
Keep on keepin' on

Skywalkerboh said...

ne possiedo 3 su 5, oggi siamo sul muscolare, eh?

Luca da SS

p.s. hai visto la colonna sonora del film People Speak? Bob, Vedder, Jackson Browne, Springsteen....

Paperoga said...

PAOLO VITES ha inserito i "Queens of the stone age" quasi nella TOP10?!?!?!? Certo che JAM ti faceva proprio male allora..... sei rinsavito finalmente. E del nuovo supergruppo "Them Crooked Vultures" cosa mi dici?

Paolo Vites said...

non ancora ascoltati ma sulla carta sembra figata assoluta

Paolo Vites said...

fausto: in effetti sto riscoprendo diverse cose belle davvero... il problema è che ognuno di qs dischi sembra sia un tributo alla musica dei 70 e 60.... e poi finisco sempre a riascoltare gli originali

Blue Bottazzi said...

le classifiche sono in mio pane.

I 10 migliori album degli anni zero? Per esempio:

Bruce Springsteen > We Shall Overcome (The Seeger Sessions)
Bob Dylan > Modern Times
Phish > Farmhouse
Joe Jackson > Summer In The City: Live In New York
Johnny Cash > American III: Solitary Man
Robert Plant > Dreamland
Warren Zevon > The Wind
Dave Matthews Band > The Central Park Concert
Steve Winwood > About Time
Phil Manzanera > 6pm
Wallflowers > Rebel, Sweetheart
Adrian Belew > side one
Southside Johnny > Into The Harbour

Blue Bottazzi said...

Brian Eno > Another Day On Earth

Anonymous said...

Il recentissimo "Sugar Profane and Sugarcane" del buon Costello secondo me è strepetoso.

Skywalkerboh said...

Anche a me capita di tornare spesso indietro.
Ti faccio un esempio: nel primo album dei Raconteurs c'è una canzone, mi pare si intitoli Hands o Those Hands, che pare dritta dritta provenire dagli Who.
Se hai il cd dagli un'ascolto...

Luca da SS

Gattosecco said...

In effetti in questo decennio c'è un vigoroso rispulciamento del rock che fu, ma non lo considero un male assoluto, considerando pure che i gruppi di oggi hanno a disposizione mezzi tecnici che i padri fondatori di allora non avevano.

Warren Haynes non è famoso quanto merita di sicuro. Il doppio "The Deepest End" è un live fantastico.

Fausto Leali said...

Paolo, forse é vero, alla fine sono dei tributi ai dischi dei '60 e dei '70.
Oppure, meglio ancora, rappresentano ciò che la musica moderna é oggi. Qualcosa che ha superato la protesta, é passata oltre il punk, il grunge e quant'altro e alla fine si é riappropriata delle proprie radici, della tradizione; qualcosa che assomiglia ad un prodotto maturo, capace di andare avanti senza smettere di guardare il punto da cui é partito.
E che comunque é allo stesso tempo capace di rinnovare quella sensazione di bellezza da cui siamo partiti tutti quanti.

sergio said...

@Gattosecco

magari dico una cazzata, ma io penso che sia un bene che Warren Haynes non diventi famoso .
a parte che presso i cultori del rock blues e dintorni famoso lo è , eccome !
rischierebbe di rovinarsi, io la penso così,parere personale.
cmq all' Alcatraz sono ringiovanito di 20 anni.
la mattina dopo in ufficio ero ancora carico, le mie colleghe lo hanno notato subito (....sembrano gatte morte ,ma a loro non scappa niente ........)

Decio said...

Ma quanti sono i black crowes???

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