“Sfuggi la micro-noia grazie alle mille cose che puoi fare con il tuo cellulare” (pubblicità di una compagnia telefonica americana)
Fra un po’ con i cellulari ci faremo anche la pizza, e la gente sarà sempre annoiata. Ne ho uno da circa dieci anni, il che vuol dire che ho vissuto benissimo per i precedenti 35 anni della mia vita, il mondo ha sempre girato e soprattutto non mi rompevano le palle all’ora di cena (se mi dimentico di spegnerlo).
Ma come sempre è l’uso che se ne fa, delle cose della vita. Ad esempio ai concerti, dove guai a chi non scatta una foto, filma una canzone da mettere su Youtube, telefona all’amico per fargli sentire un pezzo o gli manda sms a ripetizione.
“C’è un gap generazionale, quando la gente non sa più come fare esperienza della vita senza la tecnologia a disposizione” ha detto Carrie Brownstein, del gruppo Sleater-Kinney. E ha ragione, dannatamente ragione.
Mi ricordo diversi anni fa, a un concerto degli Shivaree (quelli di quella allampanata ex fotomodella che ebbero solo un hit single, grazie a uno spot televisivo peraltro credo di un cellulare). Eravamo quattro gatti e a un certo punto uno delle prime file ha passato il suo cellulare alla cantante: lei lo ha preso tranquillamente e si è messa a fare una bella conversazione non so con chi, la zia o la nonna del simpatico spettatore.
Il Dallas Morning News ha recentemente raccolto una serie di divertenti osservazioni da parte di alcuni musicisti su questa tecnologia anti-noia. I titoletti per sezione li ho inventati io: potremmo fareuna antologia delle canzoni da telefonia.
Pictures of Lily
“È una cosa estremamente irritante, vedere tutta quella gente tenere in mano quei piccoli pezzetti orribili di luce” Roger Waters
“È come se non fossero neanche lì presenti: perché non li mettete via e ascoltate la musica?” Bill Frisell
“Mi fanno uscire di testa, i cellulari sono utili, ma c’è un prezzo da pagare” Steve Earle
“Dal punto di vista del performer, è frustrante vedere un mare di cellulari al posto delle facce. C’è un problema quando la gente è così occupata a documentare il momento al punto da dimenticarsi di vivere il momento stesso” Carrie Brownstein, del gruppo Sleater-Kinney
I’m sending an sms to the world…
“È una cosa interessante. Invece di battere le mani, si mettono a fare blogging” Michael Stipe
“I cellulari non mi infastidiscono. Un pubblico che è così entusiasta da filmare la band con il cellulare, è un pubblico che si sta emozionando con la band” Stewart Copeland
“Vedo la gente che telefona ai loro amici e dice: Indovina dove sono? A un concerto di Roger Waters!, così per fare impressione su di loro. È un modo per sentirsi importanti” Roger Waters
“Tutti questi nuovi giocattoli, la gente per un po’ si diverte a giocare con essi. Ma prima o poi capiranno quanto sono disumani” T-Bone Burnett
Ma alla fine di tutto: micro o macro noia, perché la vita non è mai abbastanza e cerchiamo stampelle "tecnologiche" in continuazione?
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2 comments:
Beh, lo dici tu stesso: la questione è l'uso che si fa delle cose. Se il telefonino è un mezzo come un altro che alimenta la mia superbia, l'arroganza, l'arrivismo, allora è finita.
Il fatto è, invece, che non bisognerebbe dimenticarsi, ad esempio, che un telefonino mette in relazione le persone tra di loro e quindi, come dici anche tu alla fine, si parla di "vita" e di rapporti.
E allora il punto è se hai o non hai una passione per il "bene" e per il "bello", con la B maiuscola, per quello che ti accade e per quello che incontri...
ciao bro,
ho un ricordo nitido di un paio di concerti di Springsteen del 2005: era il tour di Devils and Dust... posti tutti a sedere ma nel finale invasione davanti al palco... le canzoni erano in gran parte raccolte e intimistiche, Bruce stesso chiedeva "no flash", ma vedere da lontano CENTINAIA di cellulari accesi quindi luminosi puntati sul cantante mi fece orrore...
è un dato di fatto: siamo schiavi della macchina, non è lei al nostro servizio... pensateci bene...
Luca Skywalker
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